L'esame delle urine è un insieme di esami di laboratorio che consente di analizzare le caratteristiche chimiche e fisiche delle urine e del relativo sedimento. Esso permette di individuare o sospettare condizioni patologiche dei reni o delle vie urinarie, oltre che diverse malattie sistemiche; sulle urine è inoltre possibile ricercare tracce di sostanze tossiche o di farmaci assunti di recente.

Preparazione del Paziente

Le urine devono essere raccolte il mattino del giorno dell'esame, rispettando le seguenti modalità:

1) Lavarsi accuratamente le mani con acqua e sapone, ed asciugarle con un panno.
2) Lavarsi accuratamente gli organi genitali con acqua e sapone (per i maschi dopo aver retratto il prepuzio sul glande, per le femmine dopo aver allargato leggermente le grandi labbra) ed asciugarsi.

quindi:

scartare il primo getto di urina nel W.C. e raccogliere nell'apposito contenitore sterile (fornito dal Laboratorio o acquistato in farmacia) il secondo getto di urina, senza interrompere la minizione.

Una volta che il paziente ha raccolto le urine in un contenitore a bocca larga tappo rosso/giallo, lo stesso paziente viene invitato, dal personale sanitario preposto, al travaso del proprio campione nel contenitore idoneo. In caso contrario il flacone deve essere etichettato in modo che una delle 3 etichette disponibili sia adesa al contenitore mentre le altre 2 siano applicate sul tappo lasciandole in parte libere per poterle staccare ed essere utilizzate dal personale tecnico di laboratorio.

A seconda del tipo di esame delle urine si deve raccogliere l'urina in modo differente:

1. Urine del mattino, urinocoltura e urina causale: Il prelievo del campione viene realizzato raccogliendo il mitto intermedio (scartando la parte iniziale e finale della minzione) in un contenitore sterile preferibilmente con sonda integrata nel tappo. Lo scarto iniziale è necessario per pulire l'uretra dal mitto precedente e da eventuali batteri che potrebbero contaminare il campione, mentre il mitto finale può essere più concentrato e ricco d'impurità date dal residuo presente in vescica.

2. Urine delle 24 ore: si inizia con la raccolta al mattino, scartando la prima minzione e termina con la raccolta della prima minzione del mattino seguente; bisogna miscelare tutta l'urina raccolta in modo da omogeneizzarlo ed eseguire il prelievo.
 

Raccomandazioni

Queste accortezze sono imposte dal contatto del meato urinario (orifizio da cui esce l'urina) con l’esterno dell’organismo, che lo rende facile oggetto d'inquinamento da parte di batteri, impurità e residui di materiale organico ed inorganico. Oltre alla pulizia diretta dei genitali, si suggerisce di scartare il primo getto di urina per sfruttare l'effetto pulente della stessa, utile a lavare l'ultimo tratto delle vie urinarie (uretra).
Una volta aperto, appoggiare il coperchio del contenitore in un luogo igienico, con la parte interna rivolta verso l'alto. Assicurarsi che la parte interna del coperchio non venga toccata o in alcun modo contaminata. Tappare immediatamente il contenitore dopo avervi raccolto le urine. Anche eventuali operazioni di travaso devono essere effettuate nelle condizioni di massima igiene, eventualmente avvalendosi di una siringa sterile.
In genere, se non diversamente specificato, si raccomanda di raccogliere le urine della prima minzione mattutina in condizioni di antidiuresi (cioè dopo varie ore dall'ultima introduzione di liquidi); nel caso in cui si abbia urinato durante la notte, le urine raccolte al mattino devono essere rimaste in vescica per un minimo di quattro ore. Va invece evitata la raccolta del campione biologico durante le mestruazioni, per cui alle donne si consiglia in genere di attendere almeno tre giorni dal termine del flusso mestruale.

Descrizione del saggio

L’esame delle urine chimico/fisiche è diviso in tre parti:

1. Esame fisico
2. Esame chimico
3. Esame microscopico del sedimento urinario

L’esame fisico consiste nel rilevare colore ed aspetto del liquido fisiologico in esame. Questo esame dà un giudizio preliminare sulle urine: l’aspetto, il colore, il sedimento e il peso specifico; sono importanti indizi diagnostici.

Il primo passo consiste nel rimescolare il campione per renderlo omogeneo. Si osserva l’urina per apprezzare il suo aspetto che può essere limpido, opalescente (presenza di lipidi) o torbido (presenza di batteri, sangue o alterazioni del pH). Successivamente si rileva il colore che può variare in diverse sfumature di giallo, che vanno dal giallo pallido al giallo bruno. Per semplicità si distinguono in tre tinte:

• Vogel 1 (urine gialle, giallo pallido, giallo chiaro)
• Vogel 2 (urine giallastre, rossastre, rosse)
• Vogel 3 (urine rosso brunastre, brune)

L’aspetto è relativo alla quantità di particelle sospese, il colore varia in condizioni fisiologiche in relazione alla quantità prodotta ed in condizioni patologiche in base alla presenza di bilirubina, sangue ecc... Ha perso di interesse l'analisi dell'odore, ma ancora viene utilizzato per la valutazione della presenza di chetonuria.
La densità delle urine è espressa dal loro peso specifico, che dipende dalla quantità relativa di acqua contenuta e dal tipo di soluti disciolti. I valori normali oscillano tra 1017 e 1025.

Esame chimico

L’esame chimico ha la funzione di rilevare ed eventualmente quantificare le principali sostanze presenti nelle urine in condizioni fisiologiche e patologiche. Viene effettuato con strumenti in grado di effettuare l'analisi della frazione corpuscolata delle urine con metodo citofluorimetrico oppure ponendo 10 ml di urina ben mescolata in una provetta in cui sarà immerso per alcuni secondi un multistick reattivo in grado di variare il colore in base alla presenza e alla quantità di sostanze ricercate.

Tra queste normalmente vengono ricercate: 

 

Esterasi leucocitaria

È un enzima che viene prodotto dai leucociti, quando vi sono batteri nelle urine. È un test molto sensibile, perciò sono rari i falsi negativi: se il test fosse positivo è necessario proseguire le indagini con una urinocoltura.

Glucosio

Normalmente assente. La presenza di glucosio nelle urine indica che si è superata la "soglia renale" per questo composto, cioè che la quantità di tale sostanza nel sangue è superiore alla capacità del tubulo renale di riassorbirla. In condizioni fisiologiche, la soglia di riassorbimento tubulare del glucosio è di circa 180 mg/dl. Il glucosio che non riesce ad essere riassorbito completamente dai reni finisce nelle urine. Questa situazione può verificarsi in condizioni patologiche che determinano un aumento del glucosio nel sangue, come il diabete mellito, o in caso di diminuita capacità di riassorbimento tubulare, come ad esempio nel diabete renale

Proteine

Normalmente assenti o comunque non dosabili. La presenza di proteine dosabili nel semplice esame delle urine richiede esami più approfonditi per escludere il sospetto di malattie dei reni o delle vie urinarie, poiché normalmente la membrana di filtrazione glomerulale non permette il passaggio delle grosse molecole proteiche. 

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Sangue

In condizioni fisiologiche non si trova sangue nelle urine. L’ematuria e/o l’emoglobinuria possono essere indice di patologie di diversi distretti:

L’ematuria renale può essere causata da glomerulonefriti, neoplasie, traumi renali, malformazioni vascolari renali;

L’ematuria non di origine renale può indicare patologie dell'uretere, della vescica, dell'uretra, dell'apparato genitale maschile e femminile. Ad esempio, sono cause frequenti di ematuria la calcolosi e le infezioni delle vie urinarie.

Quando nelle urine sono presenti emazie viene fatta diagnosi di ematuria. 

 

Urobilinogeno

Normalmente presente in quantità irrilevante, aumenta in caso di epatite, tumori, infezioni, cirrosi e tutte quelle malattie in cui vi è una compromissione della funzionalità epatica. Vi può essere un aumento di urobilinogeno anche in caso di fegato perfettamente funzionante a causa di un aumento della produzione di bilirubina. 

Esame microscopico del sedimento urinario
 

L’esame microscopico serve a valutare le sostanze sospese nell’urina. Questo esame viene effettuato centrifugando una provetta conica contenente 10 ml di urina a 2000 giri per 5 minuti. Successivamente si elimina il liquido in superfice e scuotendo la provetta si deposita una goccia di sedimento su di un vetrino portaoggetti pulitissimo. Una volta adeso un secondo vetrino sul precedente, lo si osserva a 100 ingrandimenti al microscopio con diaframma quasi completamente chiuso. Una volta esplorato tutto il reperto si può passare a un ingrandimento maggiore. Il sedimento può essere distinto in sedimento organizzato (elementi cellulari) e sedimento non organizzato (sostanze in cristalli). La presenza di cellule delle basse vie urinarie riconoscibili per la loro forma piatta e il loro piccolo nucleo è da considerarsi fisiologica. La forte presenza di cristalli, di emazie e batteri deve essere valutata attentamente dal Medico.

L'esame delle urine viene eseguito per dimostrare o escludere:

lesioni strutturali attraverso l'analisi quantitativa e qualitativa delle emazie per lo screening nella differenziazione tra ematurie glomerulari e non glomerulari (urologiche);

presenza di agenti infettivi attraverso l'analisi quantitativa di batteri, leucociti, miceti per un efficace screening nella diagnosi delle infezioni urinarie;

alterazioni della funzione renale attraverso la misura della conduttività: parametro utile per la valutazione della diuresi e della capacità di riassorbimento del tubulo renale (marker precoce di alterazioni e danni renali).

test antidoping e/o antidroga, che vengono eliminati tramite i reni e di conseguenza è possibile verificare l'assunzione di questi da parte dell'esaminato.

La qualità dell'esame urina è direttamente collegata alla qualità del campione raccolto e all'accuratezza dello screening.