Preparazione all'esame

Esame eseguito sul sangue in cui è necessario digiunare nelle 8-12 ore che precedono il prelievo.

Tipo di provetta in uso: provetta tappo giallo o rosso (SIERO) - Micro particelle di silice, granuli di polystyrene, gel separatore, vuota.

Funzioni e Valori

L'esame della glicemia indica la concentrazione di glucosio nel sangue. I valori normali della glicemia dipendono dalla quantità di zucchero immessa nel sangue in seguito all'alimentazione e dalla capacità dell'organismo di smaltirla. La glicemia basale è il valore del glucosio nel sangue a digiuno.

Valori nella norma:

60-115 mg/dl

Perchè eseguire l'esame

Questo test mette in luce, principalmente, il rischio di ammalarsi di dia­bete, malattia legata proprio all'incremento della glicemia nel sangue, cioè del glucosio che circola nel sangue. In ogni momento, infatti, la concentra­zione di glucosio nel sangue deve essere costante, perché è il risultato di un equilibrio tra un processo naturale di eliminazione dal sangue del glucosio, che viene utilizzato dalle cellule come energia (la cosiddetta glicolisi o glicogenosintesi) e il processo di immissione del glucosio nel sangue attraverso il cibo (la cosiddetta gluconeogenesi o glicogenolisi). Si tratta di un test di screening, cioè di primo orientamento per il medico, a seguito del quale, se i valori del glucosio nel sangue sono elevati e, quindi, si sospetta la presenza di diabete, l'esame deve essere effettuato un seconda volta e, se il risultato è nuovamente elevato, il laboratorio è in grado, oggi, di diagnosticare il diabe­te. A volte viene, comunque, consigliato un ulteriore esame di approfondi­mento, perché in alcuni casi possono persistere situazioni dubbie (per esem­pio, la seconda volta che viene effettuato il prelievo il valore della glicemia non è elevato, ma è, comunque, troppo vicino al valore massimo). Per avere una diagnosi certa, quindi, l'esame di approfondimento generalmente consigliato è la "curva glicemica da carico", che serve per monitorare il comportamento della glicemia dopo aver assunto 75 grammi di glucosio e dopo due ore, per verificare, successivamente all'introduzione di questo stimolo di glucosio, cosa succede nell'organismo: se si riscontrano dopo due ore livelli eccessivi di glucosio. Se la glicemia, però, risulta già alta al mattino è importante non assumere il glucosio e non continuare con l'esecuzione del­l'esame, perché potrebbe comportare complicanze. Dopo questa ulteriore indagine e se i valori sono elevati, si ha la diagnosi di "diabete conclamato". A questo punto, per tenere il diabete sotto controllo nel tempo e verificare che la terapia che viene prescritta dal medico sia corretta, è necessario effettuare ad intervalli regolari 1"'esame del glucosio a digiuno e post-prandiale", cioè un prelievo effettuato sia la mattina a digiuno, sia due ore dopo il pranzo per evidenziare come l'organismo reagisce al trattamento farmacologico o alla dieta prescritta, cioè verificare che non vi sia un aumento eccessivo dopo il pranzo della glicemia. Un caso a parte merita, invece, il "diabete in gravi­danza". Infatti, la gravidanza stimola la produzione di glucosio nell'organi­smo che, però, può provocare complicanze nel feto, per questo è consigliato effettuare un test di screening iniziale in ogni donna in gravidanza per esclu­dere la presenza di diabete. Questo test si chiama "minicurva" e la donna in gravidanza deve effettuare il prelievo al mattino a digiuno, dopo aver assun­to 50 grammi di glucosio e dopo tre ore.

Ma cosa succede nel nostro organismo

Con l’alimentazione si assumono normalmente molti tipi di carboidrati o zuccheri. Questi sono suddivisi secondo la loro struttura in glucosio semplice, glicogeno e amido. Il glucosio è lo zucchero che rappresenta la risorsa primaria di energia per l’organismo. I livelli fisiologici nel sangue (glicemia) mantenuti costanti a circa 100 mg/dl in un individuo sano, dipendono dall’equilibrio tra la quantità introdotta con la dieta, o derivante dalla riserva corporea, e la quantità utilizzata dai vari tessuti (principalmente muscolo e cervello).

L’equilibrio è controllato dall’insulina e dal glucagone: la prima, rilasciata dal pancreas subito dopo ogni pasto, mantiene la glicemia entro valori normali, favorendo l’utilizzo e l’immagazzinamento del glucosio nelle cellule; in caso di mancanza o carenza insulinica, il glucosio non riesce a oltrepassare la membrana cellulare e quindi “ristagna” nel sangue (iperglicemia). Il glucagone agisce tra un pasto e l’altro favorendo il rilascio di glucosio dal fegato quando i livelli ematici sono bassi: se questo sistema si altera si può avere ipoglicemia (bassi livelli di glucosio nel sangue) o al contrario iperglicemia (livelli alti di glucosio). Livelli alti della glicemia, caratteristici del diabete, possono portare progressivamente gravi danni a organi quali reni, occhi, cuore e vasi sanguigni, sistema nervoso. L’ipoglicemia ha effetti gravi sul sistema nervoso.

Possibili cause valori alterati

Se il valore del glucosio risulta più basso del normale, la cosiddetta ipo-glicemia, le cause potrebbero essere legate ad uno "stile di vita" non del tutto corretto, riconducibile ad una cattiva alimentazione, a un digiuno eccessivamente prolungato, a iperattività muscolare o ad abuso di alcol.

Tra le cause legate, invece, strettamente all'organismo e, quindi, a possibili malattie, vi possono essere il malassorbimento dei carboidrati, alcuni deficit enzimatici (la cosiddetta glicogenosi) e i tumori del pancreas, che produce insulina (un ormone che svolge un ruolo fondamen­tale nel metabolismo degli zuccheri e dei grassi) in eccesso.

Se il valore del glucosio risulta più alto del normale, cosiddetta iperglicemia, la causa principale è il diabete (si è carenti di insulina).

Esistono due tipi di diabete:

Diabete I, insulino-dipendente, in passato chiamato diabete "giovanile", in cui si evidenzia una insufficienza di insulina che determina alti livelli di glicemia nel sangue. Per il trattamento di questo diabete occorre ricorrere a somministrazione farmacologica di insulina per evitare, a lungo andare, di andare incontro a complicanze quali malattie degli occhi, dei reni, delle vene e del cuore.

Diabete II, insulino-indipendente, in passato chiamato diabete "senile", caratterizzato da livelli di glicemia non eccessivamente elevati, in cui, però, la produzione di insulina è difettosa, anche se non carente. Questo tipo di diabete si riscontra soprattutto nelle persone in sovrappeso o durante la vec­chiaia.

 

In breve.....

 La glicemia bassa può essere causata da:

    farmaci betabloccanti
    digiuno
    insulina
    ipotiroidismo
    epatopatia cronica
    cirrosi epatica
    ipertermia
    necrosi epatica
    sarcomi
    neoplasia del pancreas
    neoplasia dell'ipofisi
    sindrome di Zollinger-Ellison

La glicemia alta si riscontra, invece, in pazienti che fanno uso di farmaci contraccettivi e diuretici o sono affetti da:

    diabete mellito
    ipertiroidismo
    sindrome di Cushing
    ictus cerebrale
    infarto cardiaco
    avvelenamento da ossido di carbonio (CO)
    feocromocitoma
    insufficienza renale cronica
    neoplasia del pancreas
    pancreatite
    stress

Diagnosi di diabete

Se la glicemia a digiuno supera in più prelievi i 120-125 mg/dl oppure vi sono fattori di rischio, è consigliato effettuare un prelievo per determinare il valore dell’emoglobina glicosilata (emoglobina glicata – Hb A1) il cui range di normalità è tra il 4% e il 6%. Valori superiori al 6% indicano l’intolleranza glucidica o il diabete.

In situazioni particolari (gravidanza) si deve effettuare anche il test di tolleranza al glucosio (o test di carico di glucosio) che consiste in una serie di misurazioni del glucosio a tempi diversi dall’assunzione di una quantità standard di glucosio: si somministra a digiuno una soluzione acquosa contenente 75 g di glucosio e si eseguono prelievi di sangue a intervalli prestabiliti nelle due ore successive per valutare l’andamento nel tempo (curva glicemica). Questi esami sono indicati per la diagnosi di diabete e per entrambi, al fine di confermare la diagnosi, occorre ripetere il test almeno due volte.

La sintomatologia dell'iperglicemia

POLIFAGIA, ovvero fame frequente, dovuta all'innalzamento del glucosio; detta anche polifagia paradossa se associata a PERDITA DI PESO;

POLIDIPSIA, sete frequente, e POLIURIA, abbondante e frequente urinazione.

Entrambe causate da DIURESI OSMOTICA, ovvero l'eliminazione di glucosio attraverso i reni, che aumenta in caso di alte concentrazioni di glucosio;

VISIONE SFUOCATA a causa di RETINOPATIE DIABETICHE, che implicano emorragie nella retina; causa frequente di cecità, oppure per CATARATTA;

AFFATICAMENTO CRONICO, ovvero della durata di almeno sei mesi, provocato da patologie del fegato e diabete;

DIFFICOLTA' NELLA CICATRIZZAZIONE di ferite e frequenti ULCERAZIONI, per via della circolazione sanguigna rallentata e scarsa;

XEROSTOMIA o secchezza delle fauci, per via della chetoacidosi;

PELLE SECCA E PRURIGINOSA;

DISFUNZIONI ERETTILI, sempre collegate ai danni circolatori provocati dal diabete;

INFEZIONI FREQUENTI all'esterno del padiglione auricolare (otitis exerna), dovute ad abbassamento immunitario tipico del diabete;

ARITMIA CARDIACA.

Possibili COMPLICANZE

Uno stato cronico di iperglicemia, oltre ad essere spesso causato da patologie generalmente gravi di per sé comporta purtroppo ulteriori complicazioni, che si sommano dunque alle già esistenti:

NEFROPATIE (problemi ed insufficienze renali);

PROBLEMI CIRCOLATORI, che a loro volta comportano ulteriori complicazioni come DANNI ALLA RETINA e DANNI AGLI ARTI INFERIORI, per via della scarsa circolazione sanguigna e delle neuropatie che provocano la comparsa di infezioni;

OSTEOPOROSI;

NEUROPATIE DIABETICHE, tutta una serie di spiacevoli patologie legate al diabete

CHETOACIDOSI DIABETICA, stato di intossicazione anche mortale dell'organismo per via dell'eccessiva produzione di chetoni, non contrastata dalla mancata per via dei livelli bassi di insulina;

SINDROME GLICEMICA IPEROSMOLARE, sempre causata dal diabete, consiste in un'eccessiva polidipsia e poliuria (con eliminazione di glucosio e lipidi attraverso le urine) che porta a febbre alta, secchezza delle fauci, pelle secca e sonnolenza sino ad arrivare a ictus e coma,  e anche morte.

Prevenzione e/o stile di vita

L'iperglicemia, se non curata, può portare all'instaurarsi di patologie croniche come il DIABETE MELLITO, solitamente di tipo 2, forma estremamente complessa da curare essendo insulinoresistente.

Molto spesso le forme iperglicemiche non legate a patologie scatenanti sono dette anche PRE-DIABETICHE.

Generalmente l'iperglicemia può essere trattata efficacemente con un semplice cambiamento di stile di vita: migliorare la propria dieta, aumentare l'esercizio fisico e perdere peso possono contribuire di molto a controllare la glicemia.

Oltre che a ridurre qualsiasi tipo di stress a carico del pancreas, che si potrebbe tradurre poi in negativo sulla regolazione del metabolismo glucidico.Questa cura è efficace anche nel trattare il diabete di tipo 1 e 2, perché tiene sotto controllo la produzione e i livelli di insulina.