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La gravidanza rappresenta per ogni donna un evento della propria vita assolutamente speciale. Un essere umano si sviluppa e cresce nel grembo di un altro essere umano per poi nascere. Diventare mamma, perciò, è un’esperienza emozionale, fisica e mentale, fortissima.

Ma come si diventa mamma?

Nel periodo fecondo della donna, dopo un incontro amoroso con il suo lui, la stessa viene fecondata. Senza scendere troppo nei particolari lo spermatozoo (maschile) dopo avere attraversato la vagina, utero e tuba di Falloppio, incontra nella parte ampollare di quest’ultima (nel terzo esterno) l’ovulo (femminile) e lo feconda.

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Lo spermatozoo inizia le sue modificazioni già a livello uterino e con la sua maturazione funzionale detta capacitazione acquista la capacità di perforare (col rilascio di enzimi litici) la parete dell'ovulo e quindi di inserire nel suo citoplasma il DNA paterno.

In seguito, lo zigote così formato, continua il suo percorso lungo la tuba sino ad arrivare nell'utero e nel frattempo procede il processo di fusione dei patrimoni ereditari dei due genitori (23 cromosomi materni e 23 cromosomi paterni). Questa fase dura circa 24 ore, e solo dopo inizia la segmentazione della cellula uovo fecondata in 2 cellule, poi in 4 e così via sino ad arrivare a 64, e nel frattempo lo zigote si impianta nell'endometrio uterino, che in questa fase del ciclo è pronto ad accoglierlo. In questo momento tutti gli autori sono concordi che si parla correttamente di embrione. Quindi il periodo germinale inizia con la fecondazione e termina 2 settimane dopo, con la segmentazione dello zigote e la formazione della blastocisti.

Il periodo embrionale è compreso tra le 2 e le 8 settimane. In questa fase l'embrione, che è formato da diversi foglietti embrionali, inizia ad abbozzare e a differenziare tutti i principali apparati che dovranno costituire l'organismo umano.

Il termine embrione viene utilizzato talora con significati leggermente diversi fra loro. Le prime fasi dello sviluppo, in biologia, prendono il nome di: zigote, morula,blastula, gastrula.

Con la fine del periodo embrionale si ha un abbozzo o uno sviluppo quasi completo di alcuni apparati e anche di alcuni organi:

apparato tegumentario;

apparato locomotore (scheletrico e muscolare);

apparato respiratorio;

apparato circolatorio, alla fine della 7º- 8º settimana il cuore è funzionante;

apparato digerente;

apparato genitale ed urinario;

apparato endocrino;

sistema nervoso, attorno alla 4º settimana esiste un primo abbozzo, ma la complessità del sistema rende questo sviluppo praticamente continuo, e non completato neppure al momento della nascita.

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A partire dalla 8º settimana circa si inizia a parlare correttamente di feto (sino a pochi anni fa tale limite era fissato attorno ai 3 mesi). Tutti gli organi e gli apparati o sistemi arrivano pian piano alla loro struttura semidefinitiva, tale da permettere, al momento della nascita, una autonomia fisiologica dell'organismo. Il sistema nervoso è la parte più complessa e che subisce i cambiamenti più importanti di questa fase. Le aree del cervello si cominciano a formare a partire dall'interno. Prima si completano le aree primarie, poi le aree associative e infine le aree prefrontali, di integrazione visiva e di riconoscimento dei volti.

L'ultima fase è la mielinizzazione, ossia l'isolamento degli assoni neuronali con una sostanza grassa che fa da isolante e permette un passaggio efficace dei segnali elettrici.

 

 

La durata della gravidanza è di circa 280 giorni (40 settimane). Il conteggio delle settimane di gravidanza, risultando non sempre possibile determinare l'esatto momento del concepimento, avviene dal primo giorno dell'ultima mestruazione. 

L'Organizzazione mondiale della sanità fissa l'inizio della gravidanza al momento dell'impianto dell'embrione nell'endometrio della parete uterina. Per alcuni studiosi invece la gravidanza inizia con il concepimento, cioè coincide con il momento in cui lo spermatozoo incontra l’uovo maturo nella tuba e lo feconda. Tali posizioni diverse sono solo apparentemente formali, e possono influenzare le decisioni legislative in materia di interruzione della gravidanza e di contraccezione post-coitale, e hanno ripercussioni su molti aspetti della bioetica.

 

Possibili sintomi

La maggior parte delle donne che cercano una gravidanza o che temono di essere incinte, vanno alla ricerca di tutti i possibili sintomi per cercare di avere delle risposte. I sintomi della gravidanza sono molto simili a quelli premestruali dovuti alla produzione di progesterone che in caso di gravidanza aumenta.

Bisogna sapere che gran parte dei sintomi iniziano a manifestarsi in modo evidente non prima delle 6 settimane di gravidanza (iniziando a contare dalla data delle ultime mestruazioni).

Un comportamento tipico di molte aspiranti  mamme è quello di chiedere a chi ha avuto la stessa esperienza se anche loro prima della gravidanza hanno sperimentato sintomi particolari. Molti sintomi sono soggettivi in quanto non tutte le donne reagiscono allo stesso modo all’aumentare degli ormoni della gravidanza in circolo e non sempre si reagisce allo stesso modo in gravidanze diverse.

Nausee e vomito: questo è uno dei primi evidenti (e spiacevoli) sintomi della gravidanza che in genere compaiono dalle 4-5 settimane di gravidanza in poi. In genere questi sintomi spariscono con il termine del primo trimestre.

Cambiamenti nel desiderio sessuale: in gravidanza per via dell'effetto degli ormoni si potrebbe provare più o meno desiderio sessuale. Sicuramente le nausee non aiutano molto in tal senso e il primo trimestre potrebbe sopire il desiderio sessuale che però di solito riaffiora al secondo.

Ritardo od anomalia del ciclo mestruale: il ritardo potrebbe essere legato ad una gravidanza in corso ma non solo. Se il ciclo si presenta ma non è il solito, è molto più scarso e dura meno, potrebbe essere un segno di gravidanza.

Piccoli crampetti uterini: sono dovuti all’utero in crescita e sono comuni nelle prime settimane di gravidanza. Attenzione trattasi di una fase delicata della gravidanza che può essere accompagnata dall'arrivo delle mestruazioni.

Ingrossamento del seno: il seno  per effetto del progesterone  diventa più turgido e teso in gravidanza. Questo perché il tessuto mammario si prepara sin dagli inizi della gravidanza al futuro allattamento.
Tensione al seno: il seno dolorante è comune nella fase premestruale ma è anche uno dei primi sintomi di gravidanza. Potrebbe dare fastidio anche solo indossare il reggiseno.

Tubercoli del Montgomery evidenti: i tubercoli del Montgomery sono delle piccolissime protuberanze nell’areola del capezzolo. Quando si ingrossano è considerato un probabile sintomo di gravidanza . I capezzoli potrebbero diventare più larghi e più scuri via via che la gravidanza procede.

Colostro: la perdita di liquido dal seno può esere notato in gravidanza a partire dal secondo trimestre. Non tutte le donne prestano attenzione a questo sintomo.

Minzione frequente: lo stimolo frequente di mingere è comune nelle prime settimane di gravidanza ma anche a gravidanza inoltrata. Ci sono tantissime donne che riferiscono uno stimolo frequente ancora prima di altri sintomi in gravidanza.  Nelle prime settimane lo stimolo è causato  dall’aumento del volume di sangue. Con il procedere della gravidanza invece lo stimolo aumenta per effetto della pressione che il bambino esercita sulla vescica.

Cambiamenti nella pelle: la pelle può subire diversi cambiamenti soprattutto nel corso dei nove mesi di gravidanza. Nei primi giorni invece potrebbero comparire dei brufoletti a chi  non li ha di solito, o magari questi brufoletti potrebbero sparire in chi è abituata ad averli. Nel corso della gravidanza la pelle può subire altre modifiche. Può comparire lalinea nigra al terzo mese circa di gravidanza che va dalla zona pubica al fondo dell’utero (un po’ al d sopra dell’ombelico) e che sparirà dopo il parto.

 

Smagliature: compaiono in genere a gravidanza inoltrata.

Voglie particolari: si prova il desiderio per particolari alimenti. Nella fase premestruale potrebbe essere normale essere più golose di cibi dolci. Nel corso della gravidanza si potrebbe avere un cambio di tendenza tra dolce e salato in quanto a preferenze.

Affaticamento: vi sentite più stanche e spossate? Vi addormentereste ovunque? Questo potrebbe essere un sintomi di gravidanza che accomuna molte gestanti nelle prime settimane e perdura per gran parte del primo trimestre. Anzi potrebbe anche essere un sintomo precoce di gravidanza. 

Ingrossamento dell’addome: Non tutte le donne iniziano a mostrare un pancione evidente nello stesso periodo. In alcune si vede prima, in altre dopo. Una donna che ha già una gravidanza alle spalle probabilmente nella seconda mostrerà prima il pancione rispetto alla precedente gravidanza perchè i tessuti sono più lassi.  Anche il fatto di essere normopeso o sovrappeso o sottopeso, può influire sulla visibilità precoce o meno del pancione. In genere però non è mai evidente prima dei 3 mesi di gravidanza.

Movimenti fetali: si iniziano a sentire intorno alle 20° settimana di gravidanza.

Contrazioni di  Braxton Hicks: dal secondo-terzo trimestre in poi.

 

Il primo passaggio nel caso di sospetta gravidanza

 

Test di gravidanza positivo: da la conferma di una gravidanza in corso. Il test (qualitativo) non va mai fatto prima dei 14 giorni dall’eventuale concepimento. Va eseguito la mattina appena alzata.

Dato che il test di gravidanza potrebbe dare valori falsati è preferibile effettuare il dosaggio delle beta-HCG. Le beta-HCG, dosabili nel sangue e nelle urine, sono sostanze ormonali sulla base delle quali si diagnostica la gravidanza, sono evidenziabili dalla II settimana dal concepimento (IV settimana di età gestazionale). 

La Gonadotropina Corionica Umana o beta HCG (quantitativo), è prodotta dal trofoblasto, un tessuto che con l’avanzare della gravidanza si trasformerà nella placenta. La sua produzione inizia circa 8-10 giorni dopo il concepimento, quando l’embrione comincia a impiantarsi nella mucosa uterina (il cosiddetto “impianto”).

Il dosaggio effettuato a partire da un prelievo di sangue è quantitativo dal momento che fornisce un valore numerico che può andare da zero a 300.000 mUI/mL circa. Effettuando due dosaggi successivi (a distanza di pochi giorni) di beta-HCG plasmatica, è possibile ottenere informazioni sul buon andamento della gravidanza nelle fasi iniziali.

Si considera negativo meno di 10 UI/l prima della menopausa, mentre dopo la menopausa può essere più elevato anche senza gravidanza.

Come l’embrione cresce, aumenta il livello di beta HCG e, come regola generale, il valore delle beta dovrebbe raddoppiare ogni 2-3 giorni. Una drastica riduzione dei livelli può indicare un aborto spontaneo, mentre un livello che indugia o scende ben al di sotto del range di normalità può indicare una gravidanza extrauterina
Il dosaggio delle beta HCG può essere utilizzato anche per individuare una gravidanza gemellare. Infatti in caso di gravidanze gemellari o multiple il valore della beta può essere del 30-50% superiore a quello di una gravidanza singola.

 

Come comportarsi affinchè il nostro bambino nasca sano

Quando ci si accorge di aspettare un bambino è necessario effettuare degli esami per essere sicuri che il nostro bambino nascerà sano e senza complicazioni. Gli esami in gravidanza si differenziano mese per mese e settimana per settimana, in base alla storia pregressa di madre e padre e alla situazione della gravidanza stessa.

Alcuni esami si effettuano sui genitori, altri sul feto, e alcuni di essi sono obbligatori ed esenti dal ticket secondo le direttive del ministero della salute che garantisce la tutela della donna in gravidanza, mentre altri sono facoltativi e a carico totale del richiedente. Diverso è il caso di gravidanza a rischio in cui qualsiasi esame è gratuito, previa scrittura da parte del medico richiedente, del codice specifico sulla ricetta.

 

Esami prima della gravidanza: quali conviene fare se si decide di provare ad avere un bambino.

Quando si decide di pensare a un bambino è bene prima del concepimento vero e proprio effettuare una serie di esami per valutare il proprio stato di salute ed escludere la possibilità di essere portatori sani di patologie genetiche. In particolare è bene eseguire un’analisi del sangue volta a scoprire se siamo venuti in contatto con i virus dell’epatite A, B e C, con il virus dell’HIV responsabile dell’AIDS, e gli herpes virus 1 e 2, di cui fa parte il virus della varicella. Inoltre è consigliato anche un test per la sifilide. Entrambi i partner dovranno sottoporsi a questi esami.
Per quanto riguarda l’esame preventivo delle patologie genetiche è bene eseguirlo, sempre su entrambi i partner, soprattutto in quei casi in cui in famiglia vi siano soggetti affetti da patologia genetica o comprovati portatori sani. Gli esami in questi casi riguardano lo screening della fibrosi cistica, che accerta lo stato di portatore sano della malattia, e l’anemia mediterranea, in particolare se la donna risulta portatrice sana di anemia mediterranea si dovrà fare un controllo anche sull’uomo poiché il bambino potrebbe nascere con una grave forma di talassemia.
Un altro test cruciale da effettuarsi pre gravidanza è il test del gruppo sanguigno e del fattore Rh. Se la donna ha un gruppo sanguigno di tipo A, AB o B positivo, allora non è necessario che questo test venga effettuato anche sull’uomo. Se la donna invece presenta il gruppo 0 positivo è bene che anche l’uomo esegua il test poiché potrebbe succedere che il bambino presenti alla nascita l’ittero AB0. Inoltre è importante anche la conoscenza del fattore Rh, positivo o negativo, sia della madre che del padre.

 

Donna incinta?     SI....NO

Quando ci si accorge di un ritardo nel ciclo mestruale si possono effettuare degli esami volti ad accertare se si è incinta o no. L’esame può essere eseguito mediante test di gravidanza acquistato in farmacia o analisi del sangue. In entrambi i casi l’esame identifica i livelli di gonadotropina corionica (β -HCG) che aumentano considerevolmente in gravidanza.

 

Esami da effettuare nelle settimane successive alla scoperta di una gravidanza

 

Primo trimestre di gravidanza

Il primo trimestre di gravidanza va dalla data del presunto concepimento fino alla 13° - 14° settimana. Durante questa fase, una delle più delicate della gravidanza, è bene sottoporsi ad una serie di esami per accertarsi che tutto proceda correttamente e per individuare in tempo utile i possibili rischi in modo da poter intervenire in modo adeguato, in particolare è necessario sottoporsi a:
 Emocromo completo: per controllare i valori di globuli rossi, piastrine ed emoglobina al fine di accertare stati di anemia. Inoltre è bene sapere che se si riscontrano nell’emocromo valori leggermente alti di globuli bianchi è normale in quanto in gravidanza tendono ad aumentare un po’.
Creatinemia: è il valore della creatinina nel sangue e con la gravidanza decresce durante il primo trimestre per cui se raggiunge dei valori che sono normali quando non si è in gravidanza è bene accertarsi che non vi siano patologie renali.
Glicemia: va controllata in quanto con la gravidanza si rischia di sviluppare il diabete gestazionale per cui è bene accertarsi del valore della glicemia a digiuno all’inizio della gravidanza per sapere se si è a rischio o meno di sviluppare tale patologia.
Transaminasi: l’esame delle transaminasi AST e ALT serve per stabilire se vi è una sofferenza epatica.
Sideremia: in gravidanza si ha un aumentato consumo di ferro con il conseguente rischio di andare incontro a carenze dannose per madre e bambino in via di sviluppo. Per questo motivo è importante eseguire la sideremia, cioè il valore del ferro nel sangue, al fine di accorgersi in tempo di una carenza di ferro e assumere integratori a base di ferro e acido folico.
Esame delle urine: l’esame delle urine è importante per identificare alcune patologie a carico renale e per l’eventuale presenza di diabete. E’ importante anche per accertarsi che non vi siano infezioni in corso alle vie urinarie.
Test di Coombs: il test di Coombs indiretto si effettua quando la madre ha un gruppo Rh negativo e il padre ha un gruppo Rh positivo e serve ad accertare la presenza di anticorpi anti Rh. Se il feto ha il gruppo Rh analogo a quello paterno potrebbe svilupparsi un’incompatibilità tra madre e figlio. I globuli rossi del feto passano, attraverso la placenta, nel sangue della madre provocando la comparsa di anticorpi contro i globuli rossi fetali Rh positivi.
Questa situazione diventa grave durante la seconda gravidanza, quando gli anticorpi della madre sono già formati e attaccano, attraversando la placenta, gli eritrociti fetali in formazione e determinano una condizione nota come eritroblastosi fetale o malattia emolitica del neonato. Se i risultati evidenziano positività al test di Coombs si fa una profilassi immunoglobulinica pre nascita con immunoglobuline anti – D. E’ bene che questo test venga effettuato il prima possibile, di solito nel primo mese di gravidanza.
Rubeo test: il rubeo test serve a capire se la madre è immunizzata o meno contro il virus della rosolia ovvero se possiede gli anticorpi contro il virus. Solitamente l’immunizzazione si ha nelle persone che hanno contratto e superato la malattia o in coloro che si sono sottoposte a vaccino. Se non si sa se si è contratta la malattia è bene effettuare il test, che si basa su un semplice prelievo di sangue, valuta la presenza di IgG e IgM. Se queste sono assenti il test va ripetuto ogni 4 – 6 settimane per monitorare se vi è un’avvenuta infezione.
Toxo test: questo test serve ad evidenziare se si hanno anticorpi IgG e IgM anti toxoplasma, al fine di evitare una malattia nota come toxoplasmosi. Se i risultati sono positivi significa che si è immunizzati contro il patogeno. Viceversa è bene evitare comportamenti che comportano il rischio di contrarre l’infezione (come per esempio pulire la lettiera del gatto di casa o mangiare carni crude o insaccati crudi) e rispettare le comuni norme igieniche come lavarsi spesso le mani e lavare le verdure e la frutta prima di consumarle.

Quali esami sono gratuiti nel primo trimestre?

In caso di gravidanza normale nessuno degli esami elencati è gratuito, mentre sono tutti esenti da ticket e totalmente gratuiti nel caso si tratti di una gravidanza a rischio diagnosticata dal ginecologo.

 

Secondo trimestre di Gravidanza

Il secondo trimestre va dalla 14° - 15° settimana alla 28° settimana circa. Questa è la fase in cui il pacione inizia a prendere forma ma è anche una delle più tranquille della gravidanza, durante il secondo trimestre infatti bisogna eseguire soprattutto solo esami di controllo come l’emocromo, la sideremia, la creatinemia, la glicemia e l’esame delle urine, e solo nel caso in cui vi siano stati risultati negativi per quelli eseguiti durante il primo trimestre vanno ripetuti, anche il rubeo test e il toxo test. Un importante esame di questa fase è il dosaggio dell’alfa feto proteina per scongiurare difetti del tubo neurale.

Esami gratuiti del secondo trimestre di gestazione!

Come per il primo trimestre anche gli esami da ripetere eventualmente nel secondo trimestre sono esenti ticket e gratuiti in caso di gravidanza a rischio.

 

Terzo trimestre di Gravidanza

Il terzo ed ultimo trimestre va dalla 29° settimana alla 40° fino al parto. In questa fase, oltre alla ripetizione di rubeo test, toxo test, emocromo, sideremia, creatinemia, glicemia ed esame delle urine, va dosata anche la colinesterasi. Questa sostanza consente di capire come la donna riesca a metabolizzare sostanze che si usano quando viene effettuata un’anestesia e risulta quindi importante in caso di epidurale o taglio cesareo. L’esame delle urine è particolarmente importante in questa fase poiché se viene rivelata proteinuria potrebbe essere un sintomo di gestosi.
Un altro esame che si effettua in questo periodo, specialmente prima del parto, è il tampone vaginale per ricercare un batterio noto come streptococco beta emolitico che può trovarsi nel muco vaginale e provocare, al momento del parto, infezioni e complicazioni al bambino.

 

Ecografie

Rientrano tra gli esami non invasivi anche le ecografie. Di solito vengono effettuate tre ecografie durante la gravidanza. La prima ecografia si fa nel primo trimestre tra la settima e la quattordicesima settimana e serve per capire quando è iniziata la gravidanza, scongiurare il rischio di gravidanze extra uterine, appurare che la gravidanza non sia a rischio, vedere se è una gravidanza gemellare e capire se vi sono aborti interni o distacco dei villi o della placenta. Inoltre in questa prima gravidanza si vede quanto è grande l’embrione e lo si misura. È possibile appurare anche la presenza di anomalie fetali quali malformazioni agli arti o anencefalia.
La seconda ecografia si fa di solito al 2° trimestre, tra la sedicesima e la ventesima settimana, ed è un’ecografia morfologica che determina la morfologia del feto e ne evidenzia eventuali malformazioni e difetti a carico degli organi e dell’apparato scheletrico.
La terza ecografia si fa al nono mese, nel terzo trimestre ed è importante per valutare la biometria fetale e il corretto accrescimento fetale al fine di identificare patologie legate proprio all’accrescimento. E’ utile anche a capire se vi è la giusta quantità di liquido amniotico.

Le tre ecografie previste durante la gravidanza sono a carico del SSN, tuttavia se la madre vuole effettuare altre ecografie oltre quelle previste, dovrà effettuarle a pagamento privatamente, con un costo che si aggira sui 90 - 100 euro a seconda del ginecologo.

 

Esami aggiuntivi...

Durante il primo trimestre si può valutare la presenza di anticorpi contro il citomegalovirus, se gli anticorpi sono presenti si è immunizzati, viceversa no. Se contratto in gravidanza può portare alla nascita di un neonato con infezione da CMV congenita che comporta un ritardo nella crescita all’interno dell’utero, nascita prima del termine, ittero, splenomegalia, microcefalia e polmonite. Questo test ha un costo di circa 15 euro (complessivi tra IgG e IgM) a seconda dei laboratori.
Un altro esame aggiuntivo è il bi test. Questo test consiste nel rilevare se il sangue materno contiene due particolari sostanze, ovvero la beta HCG (beta gonadotropina corionica), e la PAPP – A (una particolare proteina, detta A plasmatica che è proprio correlata alla gravidanza). Questo esame, che di solito si effettua insieme alla translucenza nucale, ha un costo complessivo di circa 200 euro. Il bi test si effettua per valutare se il nascituro è a rischio di anomalie cromosomiche come la sindrome di Down e quindi è consigliabile effettuarlo in donne incinte la cui età supera i 40 anni. E’ bene ricordare però che questo test ha valore solamente predittivo.

Durante il secondo trimestre è possibile effettuare il tri test che valuta, oltre alle sostanze già valutate nel bi test anche una proteina importante, l’alfa feto proteina. Anche questo test è predittivo di anomalie cromosomiche come la sindrome di Down.

 

Alcuni esami aggiuntivi, consigliati se la madre ha superato i 40 anni di età oppure semplicemente per stare tranquilli sono però invasivi e potrebbero mettere a rischio la gravidanza stessa.

Esame dei villi coriali: questo esame che si effettua solitamente durante il primo trimestre prevede il prelievo di una parte della placenta, quella parte che deriva dall’uovo fecondato e che quindi presenta delle cellule dell’embrione. Viene effettuato per stabilire la presenza di anomalie genetiche e alterazioni cromosomiche. L’esame si effettua utilizzando un ago che penetra per via trans addominale e per cui è considerato invasivo e a rischio di aborto, anche se le percentuali sono molto basse.
Amniocentesi: si effettua durante il secondo trimestre e consiste nell’inserire un ago all’interno dell’addome per prelevare cellule del liquido amniotico. Serve a rivelare la presenza di anomalie cromosomiche come la sindrome di Down o di patologie genetiche. Anche in questo caso vi è un rischio, di aborto che si stima intorno all’1% e per questo motivo viene consigliata soltanto in casi particolari come quelli di familiarità per malattie genetiche e anomalie cromosomiche o alle donne che hanno superato i 35 anni. In strutture private questa tecnica è molto costosa, intorno ai 1000 – 1500 euro.

Altri esami da effettuare solo in caso di gravidanza a rischio.
Soprattutto se si tratta di una gravidanza a rischio può essere utile effettuare anche altri tipi di esami che non sono invece necessari in caso in cui si tratti di una gravidanza normale.
Flussimetria materno fetale: questa tecnica serve a valutare la salute del feto in base all’analisi del sangue che viene utilizzato per nutrirlo. Questa tecnica è basata sull’effetto doppler e informa sia sul benessere del bambino che sulla sua ossigenazione. E’ un esame che si effettua solo in caso di gravidanza a rischio nel caso specifico quando l’ecografia rivela che il feto è cresciuto poco rispetto all’età della gestazione. Valuta sia l’irrorazione della placenta dalla parte della madre, sia l’irrorazione dalla parte del feto. Questo esame costa di norma intorno ai 100 euro se fatto privatamente o prevede il pagamento del ticket, che varia in base alla struttura, se fatta in strutture ospedaliere, ma in caso di gravidanza a rischio è gratuita ed esente ticket.
Ecocardiografia fetale: è un esame che valuta la funzionalità e l’anatomia del cuore del feto. Si effettua quando vi è familiarità per malformazioni cardiache, cardiopatie congenite, presenza di malattie autoimmune o di diabete insulino dipendente. E’ un esame che da risultati ottimi in quanto è in grado di rilevare fino al 90% delle malformazioni cardiache. In caso di gravidanza a rischio questo esame è esente da ticket, mentre se si effettua in condizioni normali in strutture ospedaliere vi è il pagamento del ticket a seconda della struttura ospedaliera. Privatamente il costo è di circa 100 - 120 euro.
Cardiografia: questo esame serve a monitorare la frequenza cardiaca del bambino e a verificare la presenza di eventuali contrazioni uterine. Serve a valutare se il feto si trova in una condizione o meno di benessere all’interno dell’utero. E’ un esame che prevede il pagamento del ticket se effettuato prima fino alla 40° settimana, successivamente è esente da ticket.
Translucenza nucale: si effettua nel primo trimestre di gravidanza ed è un ecografia che misura la distanza tra la cute e i muscoli paravertebrali nella regione della nuca del feto e rileva la presenza di una quantità di liquido in tale regione. Serve a rivelare malattie cromosomiche o malformazioni. Il costo di questo esame è di 70 – 80 euro. Se la gravidanza è a rischio l’esame è esente da ticket.

 

Come si calcolano le settimane di gravidanza?

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